Migranti: appello don Zerai, non spostare salme da cimiteri

 Migranti: appello don Zerai, non spostare salme da cimiteri 

Dopo scoperta a Sciacca di fosse comuni al posto dei loculi 

PALERMO 



(ANSA) - PALERMO, 05 OTT - Un appello a tutte le prefetture e ai comuni siciliani che hanno accolto le salme di migranti "per lasciarli riposare in pace dove sono stati sepolti originariamente" viene lanciato da don Mussie Zerai, sacerdote eritreo ed attivista a sostegno dei migranti e dei rifugiati con la sua agenzia "Habeshia". L'iniziativa fa seguito alla decisione di alcuni cimiteri comunali di spostare le salme in fosse comuni, come successo a Sciacca dove due donne venute dalla Svizzera per rendere omaggio alla tomba della sorella, vittima del naufragio del 3 ottobre 2013, hanno scoperta che la salma era stata trasferita. Don Mussie Zerai sottolinea che "mancano all'appello 10 salme spostate senza che sia stato informato nessuno dei parenti e familiari". "Il rischio che si perdano delle salme gettate nelle fosse comuni - sottolinea il sacerdote - è altissimo e lede il diritto delle famiglie di avere una tomba su cui piangere una volta identificato il corpo del congiunto deceduto anche a distanza di molti anni". L'attivista sottolinea che "i familiari dei migranti morti continuano a chiedere l'identificazione e anche in queste ora stanno facendo l'esame del Dna". Una volta identificati il Commissario Straordinario del Governo per le persone scomparse rilascia un documento indicando il luogo di sepoltura originaria. Don Mussei Zerai conclude così il suo appello: "il diritto che i morti riposino in pace senza sballottarli di qua e di la, e il diritto delle famiglie di sapere che il proprio caro è sepolto al sicuro senza che nessuno profani la sua tomba è sacro". (ANSA). 

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