SOS Rifugiati Eritrei nel Tigray - Etiopia

 Gentile Sig. Filippo Grandi

Alto Commissario per Rifugiati

Profughi Eritrei in pericolo di aggressioni 



Nei ultimi tre giorni si susseguono notizie allarmanti dai campi profughi di May Ayni nel Tigray. 
Stando alle testimonianze il 1 luglio 2021 la sera sono arrivati uomini armati hanno fatto irruzione nel campo profughi di May Ayni, ci sono stati spari e persone ferite con arma da fuoco in particolare una persona colpita alla testa con un proiettile, diverse persone sono stati picchiati da questi uomini armati, che non sappiamo a chi appartengano e chi fossero i mandanti di questa spedizione violenta a danno di civili rifugiati.
La situazione sul terreno è molto convulsa, bisogna evitare ogni pericolo per i rifugiati, l'UNHCR faccia tutto lo sforzo necessario per garantire l'incolumità degli ospiti nei campi profughi. Che non si rispetta il danno e distruzione che si è visto nei due campi di Shimelba e Hitsatsé, con 10 mila scomparsi nel nulla, molti dispersi, morti e feriti.
I profughi Eritrei non siano usati come arma di contesa da nessuno, o come strumento di finanziamento per dare vita a zone depresse in arie geografiche del paese. Che ci sia un progetto reale per proteggere la vita di questi esseri umani in fuga dalla dittature Eritrea. Già oggi con lo stop di registrazioni da parte dell'ARRA, l'ente governativo competente per richiedenti Asilo e Rifugiati, molti profughi eritrei sono privi di ogni forma di tutela, in balia di ogni forma di sfruttamento e violenza. Desta in noi una forte preoccupazione la situazione di Eritrei minori non accompagnati presenti nella regione, l'UNHCR, L'UNICEF in collaborazione con tutte le realtà umanitarie facciano ogni sforzo per proteggerli e tenerli al riparo da ogni rischio e pericolo.
Le continue scorribande di uomini armati che da mesi saccheggiano e minacciano a volte uccidono, come in queste ore si stanno rincorrendo notizie che ci fossero anche delle vittime, tutto questo deve cessare.
L'UNHCR in collaborazione con le autorità locali metta argine a queste violenze, si deve indagare chi c'è dietro a destabilizzare la sicurezza dei campi? Ci può essere l'interesse dei trafficanti di esseri umani per provocare l'esodo di profughi dall'Etiopia, ci può essere rappresaglie di qualche gruppo armato locale, possono essere bande di ladri che approfittano del momento per saccheggiare, anche chi ha l'interesse a trasferire altrove i campi profughi creando insicurezza la dove sono oggi. Bisogna indagare in ogni direzione, ma subito fermare la violenza in corso a danno di profughi e civili inermi e garantire cure mediche ed assistenza a tutta la popolazione nei campi profughi che vivono da mesi nel terrore.
Mi appello a Lei e attuta la comunità internazionale che facciano rispettare il diritto umanitario che tutela e mette a riparo i campi profughi in zone di conflitto come il caso del Tigray. Si facciano tutti gli sforzi necessari per garantire il diritto alla vita di questi esseri umani. Eritrei arrivati in Etiopia per trovare protezione e libertà ora sono nel mezzo del fuoco, la comunità internazionale ha il dovere di mettere al sicuro queste Persone. 

Il diritto dei più vulnerabili e più deboli non è un diritto debole !


Fr. Mussie Zerai Dr. Theol. H.C

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