"Cancellare” il Tigrai come entità politica e addirittura come comunità: questo sembra stia emergendo sul conflitto in corso dall’inizio di novembre 2020 nel nord dell’Etiopia. Le notizie che filtrano sono scarse: tutte le comunicazioni sono interrotte fin dai primissimi giorni e il governo di Addis Abeba ha imposto uno stretto embargo, impedendo l’accesso non solo ai media indipendenti ma persino alle organizzazioni umanitarie che si sono mobilitate per portare aiuto alla popolazione civile. Quel poco che è emerso, tuttavia, è già tale da dipingere – se confermato – un quadro terribile, fatto di morte, distruzione, violenze che vanno molto al di là anche dell’orrore che ogni guerra comporta.. Addis Abeba nega che sia in corso una guerra: sostiene che si tratterebbe “solo” di una operazione interna di ordine pubblico, per riportare la legalità in una regione caduta in mano a ribelli che si sarebbero messi fuori dalla costituzione. In realtà è una guerra duplice: una guerra civ...